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GLI SCONTRI DI POTERE NEL SIGNORAGGIO GLOBALE

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1 dicembre 2021 – di Gabriele Pinosa

La scorsa settimana l’attenzione dei media economici e finanziari si è concentrata su due avvenimenti, che presentano un filo conduttore comune. Di che cosa si tratta? Analizziamo nel dettaglio i due eventi:

  • Collasso della lira turca: il 23 novembre la moneta di Ankara ha perso il 15% del suo valore arrivando ad un cambio di oltre 13 contro dollaro americano. Erdogan manda la lira turca a schiantarsi: -15% sul dollaro – Il Sole 24 ORE É un vero e proprio collasso, considerando che da inizio settembre la lira turca ha lasciato sul terreno circa un terzo del suo valore (sempre rispetto al biglietto verde). In realtà il movimento di indebolimento della valuta turca è in atto da un decennio: dal 2012 il resoconto fa segnare una svalutazione dell’82%(!)

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1 dicembre 2021 – di Gabriele Pinosa

La scorsa settimana l’attenzione dei media economici e finanziari si è concentrata su due avvenimenti, che presentano un filo conduttore comune. Di che cosa si tratta? Analizziamo nel dettaglio i due eventi:

  • Collasso della lira turca: il 23 novembre la moneta di Ankara ha perso il 15% del suo valore arrivando ad un cambio di oltre 13 contro dollaro americano. Erdogan manda la lira turca a schiantarsi: -15% sul dollaro – Il Sole 24 ORE É un vero e proprio collasso, considerando che da inizio settembre la lira turca ha lasciato sul terreno circa un terzo del suo valore (sempre rispetto al biglietto verde). In realtà il movimento di indebolimento della valuta turca è in atto da un decennio: dal 2012 il resoconto fa segnare una svalutazione dell’82%(!)
    Qual è l’origine di questa debacle senza fine? La gestione della politica monetaria da parte della banca centrale turca. A fronte di un’inflazione galoppante, che ha raggiunto il 20% annuo, l’istituto centrale di emissione nell’ultimo anno – anziché mettere in atto una politica monetaria restrittiva (alzando i tassi di interesse, manovra efficace – secondo la teoria economica classica – per contrastare il carovita) – ha tagliato i tassi di interesse di 400 basis point (4%), l’ultima sforbiciata di 100 punti risale al 18 novembre Turkish Lira in Freefall After Central Bank Cuts Rates Again (yahoo.com) A tutto ciò ha fatto da corollario uno speech pubblico del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha difeso l’operato della banca centrale sottolineando che la forza competitiva del cambio porta ad un aumento di investimenti, produzione ed occupazione”.
    Erdogan vuole fare pure il banchiere. E la lira turca va a picco | L’HuffPost (huffingtonpost.it) In realtà il mercato finanziario non gradisce affatto l’interferenza nella politica monetaria da parte di Erdogan, che in pochi anni ha licenziato tre banchieri centrali, rei di avere “alzato i tassi di interesse a fronte di un’inflazione crescente”. La mancanza di autonomia della banca centrale rispetto alla politica è in grado di minare la fiducia degli investitori nei confronti della politica monetaria, che rischia di perdere di vista il suo obbiettivo primario: la stabilità del potere d’acquisto della moneta stessa. A riguardo non hanno aiutato le parole di Erdogan che, sempre nel discorso del 23 novembre, ha puntato il dito contro attori esterni alla Turchia, affermando:
    Non appena faremo uscire il nostro Paese da così tante trappole e sventure, con l’aiuto di Allah e il sostegno vittorioso del nostro popolo, emergeremo vittoriosi da questa guerra economica di indipendenza”.
    Forse è parso perfino troppo per lo stesso Sahap Kavcioglu (governatore della banca centrale di Ankara) che ha dovuto precisare: “Quando raggiungeremo il surplus otterremo stabilità finanziaria e dei prezzi”, toccando il vero nervo scoperto della Turchia. Il Paese ha infatti una bilancia commerciale in deficit (le importazioni superano le esportazioni) che dipende soprattutto dall’import delle materie prime, il cui pagamento avviene in dollari, moneta pregiata per acquistare la quale serve una quantità sempre maggiore di lire turche. Inoltre, non può essere ignorato il peso di circa 170 miliardi dollari di debiti con l’estero a breve termine che si confrontano con le casse semi vuote della banca centrale turca, in termini di riserve in valuta estera Turchia: S&P, bilancia pagamenti debole e riserve valutarie nette vicine a zero – Il Sole 24 ORE La situazione sta peggiorando velocemente, e rischia di precipitare da un punto di vista sociale: nei supermercati vi sono i primi razionamenti e dopo un primo fenomeno di accaparramento dei suoi device, considerati un bene rifugio dalla popolazione contro la svalutazione incessante, è arrivata la decisione di Apple: sospese le vendite in Turchia, la Lira turca vale troppo poco (tomshw.it)
  • Annuncio emissione del primo “Bitcoin bond”: El Salvador, dopo essere stato il primo Paese al mondo ad adottare Bitcoin come moneta a corso legale (argomento trattato da questa rubrica nel mese di settembre NOVITÀ E PARADOSSI DEL SISTEMA MONETARIO GLOBALE – Go-Spa Consulting (gospaconsulting.it), ha compiuto un ulteriore passo in avanti. Il 22 novembre il piccolo Stato centramericano ha annunciato che emetterà un bond governativo garantito da Bitcoin El Salvador plans ‘Bitcoin City’, raise $1 billion via ‘Bitcoin Bond’ (cnbc.com) L’operazione dovrebbe prendere avvio nel primo trimestre del 2022: il Bitcoin bond” verrà emesso per un controvalore di un miliardo di dollari, con una scadenza decennale. Il flusso cedolare, sempre secondo le indicazioni pubbliche, ammonterà al 6.5% annuo, con pagamento in dollari, o in Tether, la stablecoin più rilevante al mondo. Come spiegato da Marcello Bussi, nell’articolo pubblicato da MF del 27 novembre (“El Salvador rischia grosso con il Bitcoin bond”) l’ammontare raccolto verrà utilizzato per il 50% per finanziare la costruzione di Bitcoin city: una città dotata di aeroporto che sorgerà sul golfo di Fonseca, ai piedi del vulcano Conchagua. Vulcano che fornirà l’energia necessaria alla vita della città, inclusa quella per il mining, cioè l’attività di estrazione di nuovi Bitcoin. I residenti a Bitcoin City non pagheranno alcuna tassa, esclusa l’IVA al 10% per ogni bene. Gli altri 500 milioni dollari raccolti con l’emissione del Bitcoin bond verranno utilizzati per acquistare nuovi Bitcoin a livello nazionale (El Salvador ne possiede già 1120 per un controvalore ai prezzi correnti di circa 60 milioni dollari) che avranno un lock-up di 5 anni, per poi essere messi a disposizione per la distribuzione di un extra dividendo ai Bitcoin bondholders. Il ruolo di Blockstream per l’emissione del bond (100 dollari come importo minimo di sottoscrizione) e quello di Bitfinex per la successiva negoziazione rendono il progetto, fortemente voluto dal presidente di El Salvador Nayib Bukele, un passo epocale. Si tratta infatti del primo esperimento concreto di congiunzione tra finanza tradizionale e crypto. Il suo eventuale successo aprirebbe le porte ad una nuova modalità di finanza pubblica, in cui il ruolo di Bitcoin è centrale in qualità di asset di riserva, posto a garanzia del debito. É una rivoluzione che rischia di mettere in discussione sia il ruolo del Fondo Monetario Internazionale (IMF), che quello del dollaro in qualità di moneta di signoraggio mondiale. Riguardo al primo aspetto è in corso uno scontro tra El Salvador e l’IMF. Il Paese ha infatti da tempo chiesto un prestito all’IMF per 1.3 miliardi dollari senza ottenerlo; il secondo ha chiesto senza successo allo Stato centroamericano di non usare Bitcoin come moneta a corso legale. A chiarire i rischi per il biglietto verde ci ha pensato invece l’ex Segretario di Stato USA Hillary Clinton Bitcoin “mina il dollaro”: Hillary Clinton emette un avviso di criptovaluta a sorpresa mentre El Salvador aiuta il prezzo del bitcoin a salire improvvisamente – BitcoinEthereumNews.com

Qual è l’elemento che accomuna due eventi apparentemente così diversi e distanti? Il signoraggio,
cioè il potere di emettere moneta ed il guadagno ad esso collegato. Il potere di Erdogan sta scivolando sotto i colpi della moneta, mentre quello di Bukele si sta affermando proprio grazie ai benefici connessi alle scelte monetarie. É in corso, a livello globale, una vera e propria disruption di signoraggio in grado di mutare radicalmente gli equilibri pre esistenti, in essere da Bretton Woods, che impose il signoraggio globale del dollaro americano. C’è da credere che il tema rimarrà centrale per anni, e che lo scontro si inasprirà, perché come diceva il banchiere Amschel Mayer Rotschild: Datemi il controllo del denaro di una nazione e non mi interesserò di chi farà le sue leggi”. Una massima eloquente per capire il valore del signoraggio, il vero “potere dei poteri”.

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