2 febbraio 2022 – di Gabriele Pinosa
La settimana scorsa il Fondo Monetario Internazionale (IMF) ha pubblicato l’aggiornamento delle previsioni economiche World Economic Outlook Update, January 2022: Rising Caseloads, A Disrupted Recovery, and Higher Inflation (imf.org) Le indicazioni non sono rassicuranti. Il trend di crescita previsto (+4.4% PIL mondiale per il 2022) risulta in significativo rallentamento rispetto a quello indicato tre mesi fa (quando era prevista una crescita del 4.9% del PIL globale per l’anno in corso). Dopo il significativo rimbalzo intervenuto nel 2021 (+5.9% PIL sempre secondo le stime IMF), il trend di crescita diventerà più moderato anche nel prossimo anno (+3.8% PIL globale nel 2023). Dal titolo dell’Outlook emergono già gli elementi di criticità individuati dall’Istituto economico di Washington: recrudescenza pandemica, interruzioni o rallentamenti nelle supply chains globali e inflazione più elevata, oltre che più persistente.
Secondo i tecnici dell’IMF le difficoltà nella distribuzione delle merci hanno ridotto dello 0.5-1% il PIL mondiale già nel 2021, contribuendo alla crescita dell’1% dell’inflazione core (al netto di energia e cibo). A tali problemi si sono aggiunti lo shock sui prezzi dell’energia A global energy crisis is coming. There’s no quick fix – CNN e le tensioni geopolitiche, soprattutto in Europa (Russia-Ucraina) e nel Mar Cinese (Cina-Taiwan).
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