13 aprile 2022 – di Gabriele Pinosa
“Dove non passano le merci, passeranno gli eserciti”
frase attribuita all’economista liberale francese Frédéric Bastiat, che descrive – meglio di ogni altra spiegazione – i risvolti geopolitici che il sistema economico è in grado di causare. A riguardo Paolo Gaultieri, docente all’Università Cattolica, nell’analisi pubblicata da IlSole24 ore del 12 aprile (La guerra in Ucraina pone l’Europa davanti ad un bivio tra rinascita e declino”) spiega:
“Negli ultimi 25 anni le decisioni europee sono state guidate dal faro dell’economia, nella convinzione che la crescita del PIL e la stabilità finanziaria fossero la via migliore per mantenere il benessere acquisito nel secondo dopoguerra e preservare la pace. Non che non vi fossero atteggiamenti bellicosi in Europa, ma le battaglie erano politiche e le guerre solo commerciali o finanziarie, giammai alcuno pensava a confronti militari. I Paesi europei, presi singolarmente, sono tutti assai deboli in questo nuovo contesto in cui la contrapposizione dei due blocchi, quello delle autocrazie guidato da Cina e Russia, e quello delle democrazie del mondo guidato dagli Stati Uniti d’America, si basa non solo sulla competizione economica e tecnologica, ma anche e forse soprattutto sull’egemonia militare e dei valori”.
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