di Martina Besana – 31 Maggio 2023
Le tensioni e i conflitti tra Stati stanno ritornando al centro delle questioni internazionali. Dopo la caduta del Muro di Berlino quasi tutti i Paesi europei hanno intrapreso un processo di riduzione delle spese militari convinti che non si sarebbe mai più verificata una guerra convenzionale sul Continente e nel mondo sviluppato. Il conflitto scoppiato in Ucraina ha infranto questo sogno onirico, riportando sicurezza e difesa ai primi posti dell’agenda europea (e non solo).
La spesa militare è infatti aumentata del 3,6% lo scorso anno in Europa (escluse Russia e Ucraina), secondo i dati dello Stockholm International Peace Research Institute (Sipri) e diversi governi stanno ora progettando piani per migliorare le capacità dei loro eserciti che verranno implementati durante il prossimo decennio In Europa la spesa militare s’impenna. Mai così dalla guerra fredda (agi.it).
E l’Italia? Come si sta preparando a questo scenario di rinnovata conflittualità ed in-sicurezza internazionale? Quando si parla di difesa e geostrategia per il nostro Paese è impossibile ignorare l’area di maggior rilevanza geopolitica da cui dipendente gran parte del complesso bellico ed industriale: il Mar Mediterraneo. Così si apre infatti il documento sulla strategia di sicurezza e difesa per il Mediterraneo redatto dal Ministero della Difesa nel 2022:
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